Pubblicazioni recenti
Guido Gozzano, Anacronismi e didascalie. Prose varie 1903-1916
Marco Maggi (a cura di)
Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023
ISBN: 9788893597241
E-book (Open Access): 9788893597258
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Per la prima volta in un’edizione testualmente affidabile, le «prose varie» del Gozzano «gazzettiere» ricamano su fatti minimi di cronaca e di costume, ritraendo il trionfo della Belle Époque, ma nel contempo registrando lo stridore e gli anacronismi che ne annunciano il tracollo. L’infatuazione per il francescanesimo e quella per gli aerostati, la moda e la nostalgia per meridiane e cacce al falcone, i conflitti razziali negli Stati Uniti e la guerra, nuovi mezzi come la fotografia e il cinema: l’occhio ironico e indagatore di Gozzano si posa su dettagli significativi che hanno il potere di illuminare un’epoca e, di riflesso, anche tratti della contemporaneità. Completano il volume i testi di rievocazione storica esclusi dai precedenti riordini di settore nell’ambito delle prose, anch’essi venati da un tutt’altro che nostalgico gusto per l’anacronismo. Sensibilissimo sismografo del contesto, questi testi forniscono altresì un prezioso affaccio sull’officina poetica gozzaniana, in quanto luogo di ‘riciclo’ ma anche di sperimentazione, come il commento di cui sono corredati mette puntualmente in luce.
Historical Etiquette. Etiquette Books in Nineteenth-Century Western Cultures
Il libro propone un modo innovativo di studiare l’etichetta dell’Ottocento, quando la fortuna editoriale dei libri di etichetta raggiunse livelli senza precedenti in Francia, Italia e Gran Bretagna, nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti. Introducendo l’etichetta come concetto teorico nella pragmatica della cortesia e nella pragmatica storica, l'analisi ne esamina aspetti chiave quali il legame col protocollo di corte, i copioni altamente coercitivi e intricati, i rituali liminali del gatekeeping, la precedenza, l’imbarazzo sociale, la paura dell’errore. Lo studio si interroga sul rapporto complesso tra l’etichetta storica e le nozioni adiacenti di cortesia, condotta, moralità, convenzione, rituale, che a loro volta sollecitano domande sugli stereotipi di genere e sui privilegi di classe che circondano il suo attuale revival. Adottando un approccio comparativo unico e una metodologia basata sulla linguistica dei corpora, questo volume cerca di rivitalizzare la nostra comprensione dell’etichetta. Il libro è di particolare interesse per chi si occupa di linguistica e di pragmatica storica, e di campi affini, quali la critica letteraria, gli studi di genere e della vita familiare, dello spazio domestico e urbano.
«Fiori semplici e nativi». La ricerca comparata e l'arte del tradurre nelle antologie italiane di Giovanni Pascoli
Il volume prende in esame le antologie italiane di Giovanni Pascoli Sul limitare e Fior da fiore, ponendo l’accento su due direttrici operative: comparazione e traduzione. L’indagine mette in luce l’aggiornamento di Pascoli rispetto alla temperie culturale a lui coeva e la sua fine abilità di traduttore e consente di ottenere un’istantanea privilegiata del suo laboratorio lirico. Completano il volume la trascrizione e l’analisi di alcuni materiali preparatori rinvenuti in un inedito quaderno di lavoro.
Storie dell'antropologia
Gabriella D'Agostino, Vincenzo Matera (a cura di)
Torino, UTET Università, 2022
ISBN: 9788860089175
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Distinguendosi dalle opere che presentano la storia dell’antropologia declinata al singolare, in relazione alle scuole mainstream, questo volume, Storie dell’antropologia, include contesti di elaborazione della disciplina per lo più ignorati, articola una rappresentazione al plurale dell’antropologia e offre un punto di vista su come le tradizioni disciplinari principali sono state recepite, adattate, ripensate nei diversi contesti geografici e storico-culturali, con esiti spesso divergenti e differenziati. Un libro, dunque, di antropologia e di storia culturale insieme, in cui la disciplina è chiamata a fare i conti con colonialismo e decolonizzazione, scienza e etnoscienze, nazionalismi e imperialismi. Un libro con cui l’antropologia italiana, marginale ma non periferica, per una volta sollecita l’antropologia mondiale a dare l’esempio, a uscire da un’egemonia che non appare più matrice di conoscenze rilevanti.
Luciano Erba, Tutte le poesie
Un esercizio poetico che si è dipanato per buona parte del Novecento, dal volume di esordio del 1951, Linea K (ma la prima poesia datata, La nuvola, è del 1937) fino alle ultime plaquette apparse nel 2010. «Un’opera complessiva» scrive Maurizio Cucchi «che si è svolta ed è venuta arricchendosi nell’ampio arco temporale di oltre mezzo secolo, un’epoca in continuo mutamento, di cui ha saputo essere un singolare, saggio e acuto testimone affabile attraverso l’impareggiabile rigore semplice della sua parola.» Ancora oggi la poesia di Luciano Erba, poeta umanissimo e irrequieto, mantiene intatta tutta la freschezza inventiva e la vitalità, l’impeccabile grazia del suo primo apparire, riuscendo ad attrarre un ampio numero di lettori. Aspetti caratteristici dell’affabilità e della sprezzatura del suo stile sono la capacità di dare voce all’immaginazione fanciullesca, talora dissimulando una raffinata cultura, e l’abilità con cui sfugge alle trappole emotive della soggettività preferendole il dato concreto e quotidiano del reale, nel quale sa ritrovare pienezza di senso. Non vanno infine dimenticate la sua ironia, sottile strumento di conoscenza, e una limpidezza e agilità comunicativa che hanno pochi uguali nella nostra tradizione poetica.
Nulla si sa, tutto si immagina. Il cinema di Federico Fellini e la letteratura
Fellini e la letteratura: un binomio che a prima vista potrebbe sembrare paradossale. Lo sviluppo del suo cinema, infatti, appare piuttosto contrassegnato da un progressivo distacco dalla parola, a beneficio di una “libertà dell’immagine” sempre più spericolata. Eppure, in questa crescente fiducia nella propria ispirazione fantastica, Fellini non ha fatto altro che rimanere fedele all’aspirazione più intima della letteratura, ovvero alla sua capacità di approssimarsi al mistero e all’essenza mercuriale dell’esistenza umana, ben riassunta in una frase – apocrifa eppur così vera – dell’amato Leopardi, citata anche ne La voce della luna: «Nulla si sa, tutto si immagina». I saggi presenti nel volume offriranno al lettore uno sguardo nuovo sulle suggestioni letterarie del cinema di Fellini, spaziando dal progetto del Viaggio di G. Mastorna alla Dolce vita, da Amarcord al Casanova, da E la nave va a La voce della luna, e concludendosi con un’intervista a Ermanno Cavazzoni, che di quest’ultimo film fu ispiratore e sceneggiatore.
Da qualche parte nello spazio. Poesie 2011-2021
Il volume propone un’antologia della scrittura in versi di Fabio Pusterla, uno dei maggiori poeti contemporanei italiani, che ripercorre gli ultimi dieci anni della sua attività. La scelta abbraccia i testi più significativi delle raccolte Corpo stellare (2011), Argéman (2015) e Cenere, o terra (2018), e ha come filo conduttore il rapporto uomo/natura, oggi al centro del dibattito ecocritico. La sezione conclusiva presenta inoltre una serie di inediti, che danno conto del lavoro in corso di un poeta insieme fedele a sé stesso e originale, coerente ma aperto a nuove forme e nuovi temi. Il libro è arricchito da un prezioso autocommento autoriale, che accompagnerà il lettore insieme al saggio di Massimo Natale.
Walter Benjamin e la cultura italiana. Atti della giornata internazionale di studi (Lugano, Università della Svizzera italiana, 21 marzo 2019)
Il microcosmo italiano – vita, paesaggio, cultura, – costituì per Walter Benjamin un faro biografico e intellettuale, la meta costante di un’intensa frequentazione fisica e mentale. In questo volume, esito di una giornata di studi organizzata dall’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana, sono per la prima volta messe a tema le relazioni del celebre pensatore tedesco con la cultura italiana, con il contributo di studiose e studiosi provenienti da Svizzera, Germania e Italia.
Il «De luce» di Bartolomeo da Bologna. Studio e edizione
Composto presumibilmente a Parigi intorno al 1270, il De luce è un libro che, al pari del ben più noto De oculo morali di Pietro di Limoges, si colloca al crocevia fra discipline, ambienti e contesti comunicativi differenti: la teologia e la scienza ottica, l’insegnamento universitario e la predicazione mendicante, la trattatistica tecnica e gli strumenti pastorali. In questo manuale il francescano Bartolomeo da Bologna compendia numerose informazioni circa la luce fisica e, tramite una serie di articolate analogie, trova per ciascun aspetto o fenomeno un corrispettivo sul piano spirituale. Come altri membri del suo ordine (fra cui Ruggero Bacone, Giovanni Peckham, Matteo d’Acquasparta, Servasanto da Faenza), il frate contribuisce così alla divulgazione e alla reinterpretazione di un sapere fondamentale anche per la letteratura e l’arte del tempo. Si presenta qui una nuova edizione del testo, accompagnata da un’accurata descrizione dei testimoni manoscritti. Ampio spazio è inoltre riservato alla ricostruzione della biografia, dell’opera e del profilo intellettuale di Bartolomeo, con l’obiettivo di far emergere il ruolo che l’autore e il suo lavoro rivestono in seno alla grande tradizione della perspectiva duecentesca.
«Nel lago del cor». Letture di Dante all'Università della Svizzera italiana (2012-2016)
Il volume raccoglie, in occasione del settimo centenario dantesco, una scelta di saggi tratti dai cinque anni di letture pubbliche che l’Istituto di studi italiani ha organizzato a Lugano nel periodo 2012-2016. L’iniziativa, sinora inedita nella Svizzera di lingua italiana, si ricollega a una tradizione elvetica ben consolidata di studi danteschi, che dal Settecento di Johann Jakob Bodmer ha continuato a manifestare una notevole vitalità sino ai giorni nostri. Essa intende anche essere testimonianza di una civiltà italiana, per dirla con Johann Caspar von Orelli, capace di porsi come «geistige Nazionalität» in dialogo col mondo.
I contributi del volume si rivolgono ad alcuni dei personaggi e dei temi più significativi della Commedia: da Caronte a Salomone, da Francesca a Ugolino, da Matelda a san Francesco; dalla nostalgia di assoluto dell’umanità in esilio al mistero della giustizia divina, alle virtù teologiche della fede e della speranza; dal ruolo di Dante come agens alla fortuna dei personaggi del poema, alla metafora del libro dell’universo.