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Al via il terzo ciclo di letture de "I promessi sposi"

Gaetano Previati, I monatti. Crediti: Princeton University Art Museum
Gaetano Previati, I monatti. Crediti: Princeton University Art Museum

Servizio comunicazione istituzionale

L'Italia non ha avuto, per varie ragioni, una tradizione romanzesca paragonabile a quella europea: saranno proprio I promessi sposi a porsi come l’unico romanzo italiano del primo Ottocento pienamente all’altezza della narrativa di Goethe, Rousseau, Sterne, Fielding e altri. Il percorso di Manzoni sarà, tuttavia, del tutto particolare, fondato innanzitutto sul rifiuto dell’eros e dell’invenzione fantastica propri del romanzo settecentesco e, secondariamente, su una riflessione concernente il rapporto tra storia e letteratura non tanto interessata alla fedeltà agli eventi esterni quanto incentrata sui segreti che dimorano nel cuore dell'uomo, chiamato alla responsabilità di indagarne il mistero con gli strumenti della ragione. Per questo I promessi sposi possono essere definiti il “romanzo dell’inquietudine”: un’opera che ben riassume la personalità del suo autore, per nulla incline ad accontentarsi di facili consolazioni, ma al contrario determinato ad assegnare alla letteratura un'alta missione conoscitiva e morale.

Il terzo e ultimo ciclo delle Letture manzoniane, organizzato dall’Istituto di studi italiani dell’USI, inizierà il prossimo 2 ottobre e avrà luogo, come gli scorsi anni, ogni mercoledì alle ore 18.00 nell'auditorio del campus di Lugano (Via Buffi 13), fino all’11 dicembre 2019. Ad esso prenderanno parte sia ospiti esterni, scelti tra i più autorevoli interpreti manzoniani, sia alcuni dei docenti dell'ISI. Le letture alterneranno l'analisi di specifici capitoli ad approcci di carattere trasversale prendendo spunto da personaggi o temi particolari.

 

Per il programma completo:

https://www.isi.usi.ch/it/eventi-notizie/cicli-conferenze/lettura-manzoniana-iii