Poeti del Novecento
Istituto di studi italiani
Data: 7 novembre 2022 / 18:15 - 19:30
Campus Ovest USI - Auditorium
Stefano Prandi
Luciano Erba, La seconda casa
La seconda casa è il componimento conclusivo della raccolta Il nastro di Moebius, che compendia quarant’anni di attività poetica, da Linea K (1951) fino a Il prato più verde (1977). Il titolo, emblematico, si riferisce a quella figura geometrica, inventata dall’astronomo e matematico tedesco August Ferdinand Moebius (1790-1868), che ha forma di nastro piegato come un segno di infinito: un osservatore che lo percorra non sarebbe in grado di orientarsi distinguendo un “dentro” e un “fuori”. Si tratta di una figura che esprime bene alcune delle caratteristiche della poesia di Erba, il suo viaggio perpetuo a caccia di immagini rivelatrici, tra gusto dell’avventura fantastica e consapevolezza della ripetitività e della noia dell’esistere. Più in particolare, ne La seconda casa ritroviamo un immaginario urbano che si offre come sorgente di continue sorprese percettive e occasioni cognitive;
la creazione fantastica di esistenze virtuali esotiche o avventurose che si contrappongono a quella “borghese” propria del poeta, il quale ha spesso esibito il suo conservatorismo come una provocazione; infine il motivo del viaggio verso la dimensione misteriosa della morte, espresso attraverso la consueta metafora ferroviaria.
Il testo che stasera verrà commentato appare pienamente rappresentativo delle caratteristiche che più colpiscono della poesia di Erba: quella di saper mantenere una straordinaria freschezza e vitalità al di là di ogni stagione stilistica e ideologica, e di essere apprezzata anche da coloro che non appartengono al pubblico abituale della poesia.
Per ulteriori informazioni: Cicli e incontri dell'Istituto di studi italiani.