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Settimana di studio residenziale a Volterra

Foto: trolvag; particolare. Panoramio / Wikimedia Commons. Licenza CC BY-SA 3.0, https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en
Foto: trolvag; particolare. Panoramio / Wikimedia Commons. Licenza CC BY-SA 3.0, https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

Istituto di studi italiani

Nel periodo dal 3 al 9 ottobre 2010 gli studenti del Master in Lingua, letteratura e civiltà italiana dell'Università della Svizzera italiana hanno trascorso una settimana di studio residenziale presso la Scuola Internazione di Alta Formazione (SIAF), a Volterra.

I giorni di lezione nelle aule messe a disposizione dalla SIAF e le escursioni, guidate dai docenti di Storia dell'arte, nelle principali città d'arte toscane (Pisa, Firenze, Siena, Volterra) hanno offerto ai partecipanti l'opportunità di studiare a contatto diretto con i monumenta del bello. Molti iscritti, inoltre, provenendo da India, Russia, Montenegro, Armenia, Romania, Ucraina, hanno avuto la possibilità di conoscere, alle fonti più genuine, quella cultura e civiltà italiana cui è intitolato il Master.

La settimana di studio, cadendo proprio all'inizio dell'anno accademico, ha avuto anche l'effetto di affiatare, in una cornice di squisita accoglienza e splendido paesaggio, buona parte dei docenti del MLLCI e gli studenti del primo e del secondo anno, presente anche il Segretario generale dell'USI, dr. Albino Zgraggen.

Il Direttore del Master, Professor Carlo Ossola, ha rivolto questo augurio agli studenti:

"Se la letteratura ci è tràdita dai testi, la civiltà comporta una definizione più sfumata che comprende, insieme ai libri, ciò che fa bello e durevole (cioè degno di memoria e continuità) quanto ci circonda: il paesaggio, le arti, le vie, le piazze, che testimoniano dei modi attraverso i quali l'uomo, pur nella sua corta dimora su terra, ha reso la propria presenza 'memorabile'. I francesi chiamano questo insieme 'patrimonio', e lo è.

Da Montaigne a Goethe a lord Chesterfield, sino a Pound nel XX secolo, il 'viaggio in Italia' era la forma prediletta e costante di perfezionare la propria formazione.

Quando ritornerete nelle vostre sedi, spesso lontane, e vi chiederanno - vi chiederete - che cosa ricordo dell'Italia? sarà necessario avere una riposta. Maturatela in voi, facendo dello sguardo attento, rispettoso, curioso, il vostro miglior alleato: l'araldo che vi consegna i millenni della civiltà umana". 

 

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