Eventi

Massimo Danzi, «Tra museo e biblioteca. Pietro Bembo e la storia della cultura italiana del primo Cinquecento» (Ciclo Dottorato ISI)

Istituto di studi italiani

Data: 23.11.2023 / 14:00 - 17:00

USI, Campus ovest, aula 251

Massimo Danzi (Université de Genève)

Tra museo e biblioteca. Pietro Bembo e la storia della cultura italiana del primo Cinquecento

La biblioteca del cardinale Pietro Bembo Bembo, ricostruita sulla base di un inventario oggi a Cambridge e redatto in vita di Bembo dal giurista savoiardo Jean Matal nella primavera del 1545, apre a conoscenze molto precise su quella che fu la formazione di un patrizio veneto destinato a una lunga carriera di governo ecclesiale nella Roma medicea di Leone X e in quella farnesiana poi di Paolo III. L’inventario della biblioteca riemerso agli studi permette ora di integrare la facies più nota del collezionismo artistico bembesco, rappresentata dal museo di famiglia e dalle collezioni artistiche e epigrafico-numismatiche, con la dimensione libresca, fino a oggi poco nota. Anche perché Pietro Bembo non appose mai ai codici e libri di sua propietà alcuna nota di possesso.

Con l’inventario della biblioteca del cardinale, si misura meglio anche il rapporto tra cultura umanistica e cultura religiosa di Bembo: tra l’Umanista e il Cardinale.
Con i suoi più di 200 items, corrispondenti a circa 230 testi, l’inventario è eccezionale per più ragioni: primo perché redatto sotto gli occhi di Bembo, secondo perché molto dettagliato nel dar conto di edizioni, manoscritti, postillati e esemplari di lavoro appartenuti a Bembo e presenti nella biblioteca di Palazzo Baldassini a Roma; terzo, perché ci documenta una cultura in sette lingue, dove la parte più impressionante, è la sezione ebraica di quasi cinquanta testi. In esso, la parte strettamente letteraria quale oggi può interessare l'italianista è scarsa e prevale invece la cultura enciclopedica dell’Umanesimo, con testi astronomico-astrologici, relazioni geografiche e diviaggio, testi tecnici, classici (latiniegreci) ma anche testi medievali, umanistici e bizantini. S’aggiungono testi filosofici, biblici e commenti a testi biblici, che appartengono al dibattito religioso di primo Cinquecento, ma anche libri di preghiere e di polemica religiosa, ecc.

La biblioteca del cardinale pone dunque il problema di quale fu la cultura del grande umanista, oggi fruita quasi solo nella dimensione italianistica del dibattito storico-linguistico e dunque ridotta a una prospettiva ‘nazionale’ sostanziamente italiana.
L’intervento proporrà qualche riflessione sulla biblioteca come luogo del sapere umanistico, posta a confronto con le collezioni artistiche, epigrafiche e numismatiche di famiglia e, attraverso qualche libro illustrerà i problemi relativi alla sua ricostruzione e interpretazione storico-culturale.

Prima lezione del ciclo Biblioteche degli scrittori.

Per ulteriori informazioni: Corsi dottorali dell'Istituto di studi italiani