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L'universalismo di Dante: Stefano Prandi ospite sulle pagine del Corriere degli Italiani

Eugène Delacroix, La Barque de Dante
Eugène Delacroix, La Barque de Dante
William Bouguereau, Dante et Virgile; particolare - Wikimedia Commons
William Bouguereau, Dante et Virgile; particolare - Wikimedia Commons
Ary Scheffer, Les Ombres de Francesca da Rimini et de Paolo Malatesta apparaissent à Dante et à Virgile - Wikimedia Commons
Ary Scheffer, Les Ombres de Francesca da Rimini et de Paolo Malatesta apparaissent à Dante et à Virgile - Wikimedia Commons

Servizio comunicazione istituzionale

In occasione della XIX edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, svoltasi dal 21 al 27 ottobre scorsi, il Corriere degli Italiani – storico organo d’informazione dedicato alla comunità di lingua italiana, al suo patrimonio culturale e al processo di integrazione dei cittadini immigrati in Svizzera – ha curato un dossier dedicato a Dante Alighieri, di cui nel 2021 ricorre il settimo centenario dalla morte. Tra i contributi proposti, un’intervista a Stefano Prandi, direttore dell’Istituto di studi italiani dell’USI, sul carattere universale del Sommo Poeta e della sua Commedia.

Il poema di Dante è stato tradotto in oltre sessanta lingue, affascinando a livello planetario culture diversissime da quella di cui esso è espressione, osserva Stefano Prandi. “La ragione” – continua il professore – “l’ha esposta bene Thomas Stearns Eliot in un saggio del 1920: «Dante», ha scritto, «è il più universale dei poeti di lingua moderna». La ragione profonda di questa capacità di Dante di parlare a tutti è la sua maestria nel rendere concrete e quasi tangibili le emozioni più sfumate, i concetti più astratti, attraverso una poesia che si presenta come uno straordinario concentrato di significato”.     

Patrimonio dell’umanità ma anche “patrimonio di umanità”, la Commedia “è davvero la celebrazione e l’apoteosi dell’uomo (di tutti gli uomini, nessuno escluso)”, indica il direttore dell’ISI, sottolineando come la contemporaneità di Dante risieda in particolare nelle domande sul senso della nostra esistenza nel mondo poste dalla sua poesia, che continuano a interrogare anche noi contemporanei, nonché in quel “pericoloso” equilibrio tra finzione e verità che è più che mai attuale nella società contemporanea. 

 

Leggi l’intervista completa, a firma di Valeria Camia, al seguente indirizzo:
https://corriereitalianita.ch/luniversalismo-di-dante-e-il-mondo-moderno/